Etel Adnan
(Beirut, Libano, 1925 – Parigi, Francia, 2021)

La Solitude de l’Or, 2001


Acquerello, inchiostro, inchiostro di china, inchiostro wash, gouache e matita colorata su
carta giapponese in un libro leporello
18 x 12.4 x 2 cm (chiuso e piegato in 22 parti)
18 x 284 cm (aperto)
[Photo: Courtesy Estate of Etel Adnan]


Lo sforzo di riassumere gli stimoli visivi e culturali differenti, e insieme quello di condensare in un’immagine l’anima di un luogo e dei suoi abitanti, sono gli elementi distintivi dello stile dell’artista di origini libanesi Etel Adnan; lei stessa conglomerato di usi e culture dei numerosi paesi in cui ha vissuto, in particolare Stati Uniti e Francia.

L’opera La Solitude de l’Or è dipinta su libello contenente un manoscritto e una poesia dello scrittore libanese Issa Makhlouf (n. 1955). L’utilizzo dei libelli nel suo lavoro viene da lontano: nel 1964, mentre visitava San Francisco, scoprì una serie di quaderni giapponesi che si aprivano a fisarmonica, in cui i pittori giapponesi disponevano disegni, testi e poesie. Pensò che quella fosse un’ottima alternativa al formato tradizionale della semplice pagina. Il risultato in La Solitude de l’Or è una traduzione accurata della poesia araba originale in un equivalente visivo, accompagnata con vari disegni a inchiostro e acquerello. Il formato giapponese della carta piegata a fisarmonica crea una forma orizzontale che sembra infinita e che va oltre la cornice abituale delle opere dipinte. Il non utilizzo della calligrafia classica è funzionale a mettere in evidenza la scrittura personale che, nella sua stessa imperfezione, introduce nell’opera la persona che letteralmente scrive. 

Etel Adnan è nata a Beirut nel 1925 da padre siriano musulmano e madre greca cristiana. È cresciuta tra Libano e Siria prima di trasferirsi per un periodo in Francia e poi in America. Educata in un convento cattolico di suore francesi a Beirut, nel 1950 si trasferisce a Parigi per studiare filosofia alla Sorbona. Nel gennaio 1955 si reca negli Stati Uniti per seguire gli studi post-laurea in filosofia all’U.C. Berkeley e ad Harvard.  Dal 1958 al 1972 insegnata filosofia alla Dominican University of California a San Rafael, in California. I suoi primi dipinti risalgono al 1958, anno in cui si trasferisce a San Francisco al culmine della rinascita poetica guidata da Ginsberg. Nel 1972, Adnan torna a Beirut e lavora come redattore culturale per due quotidiani, Al Safa e L’Orient Le Jour.

Come artista nel 2012 ha preso parte a dOCUMENTA (13) a Kassel, mentre tiene nel 2014 una retrospettiva al Mathaf di Doha, nel 2016 una mostra personale alla Serpentine Sackler Gallery di Londra, nel 2018 le personali al San Francisco Museum of Modern Art e al Zentrum Paul Klee di Berna e nel 2019 all’Istituto d’Arte Moderna di Norimberga, al MUDAM di Lussemburgo e all’Aspen Art Museum in Colorado.

Le opere di Adnan fanno parte di numerose collezioni private e musei di tutto il mondo, come il Royal Jordanian Museum, il Museo d’Arte Moderna di Tunisi, il Moderna Museet di Stoccolma, Svezia, il Sursock Museum di Beirut, l’Institut du Monde Arabe di Parigi, il British Museum di Londra, la World Bank Collection e il National Museum for Women in the Arts di Washington DC.


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