Doris Salcedo
(Bogotà, Colombia, 1958)

Atrabiliarios, 1993


Quattro nicchie in legno, otto scarpe, vescica di mucca e filo chirurgico
99 x 154 x 13,7 cm
[Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio, © ADAGP, Paris. Courtesy Pascale Marthine Tayou e GALLERIA CONTINUA, by SIAE 2021]


Le sculture e le installazioni di Doris Salcedo incarnano le vite taciute degli emarginati. Evocano l’assenza, l’oppressione e il divario tra i diseredati e i potenti. Pur essendo astratte nella forma, servono a testimoniare sia le vittime che i carnefici. Funzionano come un’archeologia politica e mentale, essendo costituite da materiali carichi di significati accumulati in anni di utilizzo nella vita quotidiana. Salcedo prende spesso come punto di partenza specifici eventi storici della Colombia: così questi oggetti, impregnati della patina dell’uso, sono direttamente collegati a tragedie personali e politiche.


L’opera Atrabiliarios (1993) è costituita da quattro nicchie in legno, al cui interno vi sono delle scarpe coperte da vescica di mucca cucita con filo chirurgico e ricoperta di cera. Il titolo fa riferimento all’espressione latina “atra bilis” che descrive la malinconia associata al lutto. In linea con la denuncia della violenza sociale nel suo Paese d’origine, l’artista in Atrabiliarios ha recuperato le scarpe ricevute dai parenti di donne scomparse in diverse zone rurali della Colombia, soprattutto nel contesto dei desaparecidos. Le scarpe, che conservano l’impronta fisica di chi le ha usate e che pertanto venivano spesso utilizzate per identificare i resti di quelle donne, sono ‘nascoste’ o ‘silenziate’ all’interno di una scatola, in una chiara metafora della vita delle loro proprietarie.

Doris Salcedo vive e lavora a Bogotá, in Colombia. Le sue mostre personali includono Palacio de Cristal, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2017); Harvard Art Museums, Massachusetts (2016); Nasher Sculpture Center, Dallas (2016); Museum of Contemporary Art Chicago, itinerante al Solomon R. Guggenheim Museum, New York e Pérez Art Museum, Miami (2015-2016); Hiroshima City Museum of Contemporary Art, Hiroshima (2014); Tate Modern, Londra (2007); Camden Arts Centre, Londra (2001); Tate Britain, Londra (1999); New Museum, New York (1998). Salcedo ha partecipato a numerose mostre collettive, tra cui quelle presso la Fondation Beyeler, Basilea (2014); il Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2013); la Hayward Gallery, Londra (2010); il MoMA PS1 Contemporary Art Centre, New York (2008); 8th International Istanbul Biennial, Istanbul (2003); Documenta 11, Kassel (2002); e la 24ª Bienal de São Paulo, São Paulo (1998).