Chiffon, mussola, cotone, poliestere, velluto, cartolina, ecopelle, stampa a getto d’inchiostro su chiffon, carta, vinile trasparente e tessuto trovato
203 x 350,5 cm
[Photo: Nabil J. Harb. Courtesy Hangama Amiri e albertz benda]
Hangama Amiri riflette sul proprio paese d’origine, il Pakistan, dove ha vissuto fino all’età di sei anni, ritessendo i suoi ricordi d’infanzia legati ai costumi afghani e alla cultura islamica, e proponendoli da un punto di vista differente.
Collective Objects fa parte di un corpus di lavori autobiografici sul concetto di casa, derivati dalle esplorazioni compiute dall’artista nelle comunità di immigrati afghani a New York e nelle loro attività commerciali (negozi, bazar, ristoranti), che le hanno permesso di far riemergere il ricordo del suo paese di nascita. Unendo e sovrapponendo molteplici tessuti e immagini differenti, Amiri evoca la natura frammentata del concetto stesso di memoria. Richiama i suoi sentimenti di appartenenza, familiarità e nostalgia per il suo passato, ma al contempo sottende questioni socio-politiche legate alla sua terra natia, agli scambi commerciali tra Oriente e Occidente, e al concetto stesso di identità in un mondo globalizzato.
Hangama Amiri ha conseguito un BFA nel 2005 dall’Olimov College di Dushanbe, in Tagikistan. Dopo essersi stabilita in Canada con la sua famiglia, ha conseguito un secondo BFA dal Nova Scotia College of Art nel 2012 e un MFA dalla Yale School of Art, New Haven nel 2020. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui una borsa di studio dal Toronto Arts Council nel 2017 e la borsa di studio Canada Fulbright nel 2015. Il suo lavoro è incluso, tra le altre, nelle collezioni della Art Gallery of Nova Scotia, della Royal Bank of Canada e della Nova Scotia Art Bank. Ha tenuto la sua prima personale a New York, Wandering Amidst the Colours, presso Albertz Benda nel 2021. Altre mostre recenti includono Spectators of a New Dawn alla Towards Gallery, Toronto e Bazaar, A Recollection of Home alla T293 Gallery a Roma.