Filippo Berta
(Treviglio, Italia, 1977)

Gente Comune, 2021


Diasec, 6 opere
25 x 50 cm cad.
[Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio, © ADAGP, Paris. Courtesy Pascale Marthine Tayou e GALLERIA CONTINUA, by SIAE 2021]


La ricerca artistica di Filippo Berta evidenza le tensioni sociali provocate dalla relazione tra gli individui e le relative società di appartenenza.


Le fotografie e il video Gente Comune si interrogano sul fenomeno dei muri fisici, cifra geopolitica del XXI secolo, che si è potenziato a distanza di trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, fino a contare nel mondo altre 70 linee di demarcazione invalicabili. L’artista, tra il 2015 e il 2021, ha attraversato l’Europa orientale (Ungheria, Serbia, Slovenia, Croazia, Turchia, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria), per arrivare in America (Stati Uniti e Messico), e infine in Asia (Corea del Sud), realizzando riprese video e azioni partecipative con il coinvolgimento degli abitanti delle aree di frontiera, chiedendo loro di contare ad alta voce, e nella propria lingua di appartenenza, le spine che costituiscono i fili di recinzione. L’azione, replicata su otto confini di stato in cui centinaia di chilometri di muri interrompono la terra, denuncia la ricerca di un risultato impossibile: l’incapacità di intravedere una fine, un conteggio utopico ripetuto all’infinito che si dilata tra spazio e tempo, tra passato e futuro, non lasciando presagire la fine di questo fenomeno.

Filippo Berta vive e lavora a Bergamo. Ha esposto al Museo MADRE di Napoli, al MSU-Museo Arte Contemporanea di Zagabria, al Museion – Museo Arte Contemporanea di Bolzano, al Jönköpings Läns Museum, alla Staedtischegalerie di Brema, al State Museum of Contemporary Art di Salonicco, al Museo di Pori, al Victoria Art Center di Bucarest, al Center for Cultural Decontamination, CZKD, Belgrado, al Matadero Centro Creativo Contemporaneo, Madrid, al MAO-Museo dell’Architettura e del Design della Slovenia. Ha partecipato alla Biennale di Salonicco (4a e 6a edizione), alla Biennale di Curitiba (34a edizione), alla Biennale di Praga (5a edizione) e alla Biennale di Mosca – Young Art (3a edizione). Nel 2015 vince il Premio Fondazione MIA di Bergamo, nel 2014 vince il Premio Maretti, La Habana ed è finalista al Talent Prize di Roma.