Gubbio
A cura di Ilaria Bernardi
Laboratorio del cittadino APS porta a Gubbio un’iniziativa di respiro italiano e internazionale, ideata e sviluppata dall’Associazione Genesi a partire dal 2021.
Dal 2021, infatti, Associazione Genesi ha dato avvio a “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, iniziativa espositiva ed educativa itinerante dedicata al tema dei diritti umani, ideata e curata da Ilaria Bernardi, nella convinzione che l’arte contemporanea possa assumere il ruolo di ambasciatrice dei diritti umani. Ogni sua tappa in una diversa città italiana e straniera è diversa dall’altra, è come un nuovo e differente anello che, unendosi agli altri, rafforza la catena di eventi espositivi ed educativi promosso dall’Associazione per la tutela e promozione dei diritti umani.
Grazie all’interesse di Laboratorio del cittadino APS, Gubbio ne accoglie una sua tappa presso le Logge dei Tiratori della Lana, dal 1 marzo al 7 aprile 2024, che è realizzata grazie alla collaborazione tra Laboratorio del Cittadino APS e Associazione Genesi, e grazie al sostegno della Fondazione Perugia.
La tappa a Gubbio consiste in una mostra suddivisa in due sezioni introdotte dalla video-installazione dell’artista iranianoMorteza Ahmadvand (Khorramabad, Iran, 1981) che corrisponde alla prima opera entrata a far parte della collezione d’arte contemporanea dell’Associazione Genesi (la Collezione Genesi): su tre schermi, i simboli delle tre principali religioni monoteiste (la Croce del Cristianesimo, la Stella di David dell’Ebraismo e il Cubo della Kaaba islamica) ruotano su loro stessi trasformandosi in una sfera, simbolo della sfera terrestre e, in quanto priva di spigoli, simbolo soprattutto di pace universale.
Nella prima sezione della mostra sono presentate per la prima volta le nuove 15 acquisizioni entrate a far parte della Collezione Genesi durante il 2023 e mai esposte finora. Come le altre opere della Collezione, le nuove acquisizioni sono dipinti, sculture, fotografie, installazioni, di artisti di tutto il mondo che riflettono sulle urgenti questioni culturali, ambientali, sociali e politiche del nostro tempo. Le artiste e gli artisti delle nuove acquisizioni sono: Diane Arbus (New York, USA, 1923-1971), Nadira Azzouz (Mosul, Iraq, 1927 – Londra, UK, 2020); Anna Boghiguian (Il Cairo, Egitto, 1946); Yoan Capote (Pinar del Río, Cuba, 1977); Binta Diaw (Milano, Italia, 1995); Irene Dionisio (Torino, Italia, 1986); Petrit Halilaj (Kostërrc, Skenderaj-Kosovo, 1986); Shadi Harouni (Hamedan, Iran, 1985); Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Italia, 1937); patricia kaersenhout (Den Helder, Amsterdam, Paesi Bassi, 1966); Elena Mazzi (Reggio Emilia, Italia, 1984); Małgorzata Mirga-Tas (Zakopane, Polonia, 1978); Francis Offman (Ruanda, 1987); Silvia Rosi (Scandiano, Italia, 1992), Sebastião Salgado (Aimorés, Minas Gerais, Brasile, 1944).
Queste nuove opere fanno parte delle seguenti sei sezioni tematiche nelle quali la Collezione Genesi si è sviluppata fin dal suo inizio al fine di approfondire specifiche questioni sociali: La memoria di un popolo, le tradizioni e la storia di ogni comunità come memoria collettiva da preservare in quanto elemento identitario fondamentale; Un’identità multiculturale, identità molteplici e l’importanza del dialogo, dell’interscambio e del rispetto reciproco tra culture; Le vittime del Potere, le violenze perpetrate o tollerate, in alcune aree del mondo, dagli stessi governi sui propri cittadini, vittime di costrizioni, censure, genocidi, guerre, sfruttamento; Il colore della pelle, i pregiudizi e le ingiustizie che colpiscono le persone sulla base del colore della pelle negli Stati Uniti; La condizione femminile, il ruolo della donna all’interno di differenti contesti storici e geografici; La tutela dell’ambiente, i danni causati dalle attività umane all’ecosistema e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra umano e natura mediante uno sviluppo sostenibile.
La seconda sezione della mostra è dedicata a una delle suddette sei sezioni della Collezione, La condizione femminile,presentandone una selezione di opere realizzate da artiste provenienti da differenti paesi del mondo e già esposte in occasione delle prime due edizioni di Progetto Genesi. Le autrici di queste opere sono: Marcellina Akpojotor (Lagos, Nigeria, 1989); Monica Bonvicini (Venezia, Italia, 1965); Zoë Buckman (Londra, UK, 1985); Soudeh Davoud (Tehran, Iran, 1988); Zehra Dogan (Diyarbakır, Kurdistan, 1989); Zanele Muholi (Umlazi, Sudafrica, 1972); Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957); Billie Zangewa (Malawi, 1973).
A sancire il passaggio tra la prima e la seconda sezione è uno spazio di approfondimento dedicato all’artista Simone Fattal.Nata a Damasco, in Siria, nel 1942, è cresciuta a Beirut in Libano dove nel 1969 ha iniziato a dipingere. A causa dello scoppio della guerra civile, tuttavia, ha sospeso la sua attività artistica ed è fuggita in California, dove ha fondato la post-apollo press, una casa editrice dedicata a opere letterarie innovative e sperimentali. Solo dal 1988 è tornata a creare opere, realizzando quelle che poi sono diventate le sue tipiche sculture con gambe spesse e con teste inesistenti oppure indebolite come se fossero state malmenate su un campo di battaglia, come nell’opera esposta a Gubbio intitolata Young Warrior (The Trophy), 2023. Premiata nel 2024 con Berlin Grand Art Prize, l’artista ha partecipato alle più importanti rassegne internazionali tra cui la Biennale di Venezia (2022), la Berlin Biennale (2022), la Biennale de Lyon (2022); e la Sharjah Biennial (2011). La sua partecipazione a Progetto Genesi è stata possibile grazie alla generosa collaborazione da parte della galleria kaufmann repetto (Milano-New York).
Simone Fattal segna il passaggio tra la prima e la seconda sezione in quanto da un lato, per la sua vita di artista esule dal suo paese di nascita, esemplifica la condizione della donna in alcuni paesi del mondo (tema a cui è dedicata la seconda sezione della mostra); dall’altro, è una delle quattro artiste incluse in un importante progetto a cui l’Associazione Genesi sta lavorando, in un certo senso legato alla Collezione (alla quale è dedicata la prima sezione espositiva), e che sarà annunciato solo nell’autunno del 2024.
In ogni sua tappa, parte fondamentale di Progetto Genesi è sempre l’attività educativa, che a Gubbio è distribuita in un programma di visite guidate e workshop gratuiti, in presenza presso le Logge dei Tiratori della Lana, ogni sabato per l’intera durata della mostra, rispettivamente alle ore 11:00 (una visita guidata) e alle ore 15:00 (un workshop), pensati per differenti target di pubblico. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile tramite il sito dell’Associazione Genesi e l’app di Progetto Genesi, caricabile gratuitamente da smartphone. Le scuole potranno invece prenotare visite guidate e workshop anche in altri giorni della settimana scrivendo a: labdelcittadino@gmail.com.
Fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti partecipa alla missione educativa di Progetto Genesi coinvolgendo le scuole del territorio a partecipare a visite guidate e workshop, mentre il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano coinvolgerà i volontari delle Delegazioni FAI, e in particolare i mediatori del progetto FAI Ponte tra culture ideato dall’Associazione Amici del FAI volto a favorire il dialogo interculturale tra persone di diversa provenienza geografica. I mediatori di FAI Ponte tra culture, provenienti da diversi paesi, offriranno un originale contributo raccontando le opere della Collezione Genesi tramite podcast ascoltabili dall’app Progetto Genesi realizzata da Hidonix, arricchendole di una testimonianza diretta e personale.
Indietro[Cover: Courtesy Fondazione Perugia]