Leila Alaoui
(Parigi, Francia, 1982 - Ouagadougou, Burkina Faso, 2016)

Souk de Boumia, Moyen-Atlas (Les Marocains), 2011


Stampa Lambda
180 x 120 cm
Edizione unica, proveniente dalla madre dell’artista
[Photo: Courtesy Fondation Leila Alaoui e GALLERIA CONTINUA]


La ricerca di Leila Alaoui si concentra sul concetto di eredità e identità culturale per documentare il paese da cui proviene: il Marocco.  

Lo dimostra Souk de Boumia, Moyen-Atlas: fa parte della serie fotografica intitolata Les Marocains, costituita da ritratti di donne, uomini e bambini di diversi gruppi etnici, a costituire un archivio visivo degli usi e costumi locali che rischiano di scomparire. Per realizzare questa serie l’artista ha viaggiato per le zone rurali del Marocco con un set fotografico portatile cercando di mettere in risalto di ogni soggetto fotografato la sua fierezza, la sua dignità e il suo essere veicolo di tradizioni secolari.

L’artista, fotografa e videoartista Leila Alaoui ha studiato fotografia alla City University di New York. Il suo lavoro esplora la costruzione dell’identità, la diversità culturale e la migrazione nell’area del Mediterraneo. Ha utilizzato la fotografia e il video per esprimere diverse realtà sociali attraverso un linguaggio visivo che si trova al confine tra il documentario e le arti plastiche. L’impegno umanitario di Alaoui ha compreso varie missioni fotografiche per importanti ONG, come Search for Common Ground e HCR. Nel gennaio 2016, mentre lavorava a una commissione di Amnesty International sui diritti delle donne in Burkina Faso, Alaoui è stata gravemente ferita in attacchi terroristici a Ouagadougou. Non ce l’ha fatta ed è morta il 18 gennaio 2016. La Leila Alaoui Fondation è stata costituita per preservare il suo lavoro, difendere i suoi valori e ispirare e sostenere gli artisti che lavorano per promuovere la dignità dell’essere umano.