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Insieme ai suoi contemporanei Kara Walker o Kerry James Marshall, Michael Ray Charles è stato un pioniere nell’esplorare la rappresentazione delle comunità afroamericane nella storia e nella cultura pop americana. Appropriandosi di alcune delle immagini più denigratorie del XX secolo, la sua pratica sovverte la percezione comune dell’identità e della discriminazione razziale.

(Forever Free) Rising Tide (2006) si riferisce all’episodio dell’uragano Katrina che colpì la Florida nell’agosto 2005, causando la morte di 1.800 persone e 100 milioni di dollari di danni. L’artista ritorna sulle conseguenze socio-politiche di questa catastrofe sulla città di New Orleans, a lui particolarmente cara. Di fronte alla mancanza di protezione da parte delle istituzioni e all’assenza di aiuti finanziari, gli abitanti si sono sentiti abbandonati e discriminati. Le cinque teste anonime sulla tela, con i volti distorti dalla rabbia e dalla disperazione, simboleggiano questo disagio: alla deriva, in un mare di capelli castani, trovano rifugio in torri che sembrano salvagenti.

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