Liu Bolin
(Shandong, Cina, 1973)

Hiding in the City – Plastic Toys, 2015


Archival pigment print
112,5 x 150 cm
Ed. 1/8 di un’edizione di 8
[Photo: Courtesy Liu Bolin e Liu Bolin Art Studio]


Plastic Toys fa parte della serie fotografica Hiding in the City dove Liu Bolin si ritrae in aree cittadine, dopo aver dipinto il proprio corpo in modo da mimetizzarsi completamente con lo spazio circostante. Questa tipologia di lavori è iniziata nel 2005 quando il Suojia Village di Pechino, il villaggio degli artisti indipendenti dove Bolin risiedeva, venne smantellato dalle autorità. In quell’occasione l’artista decise di mimetizzarsi con esso per dimostrare la sua appartenenza a quel luogo. Tuttavia, l’atto di nascondersi è divenuto poi input per riflettere sul tema universale del rapporto non solo tra libertà di pensiero e potere politico, ma anche tra uomo e natura. Da qui Plastic Toys nel quale l’artista si nasconde in una quantità indeterminabile di giochi per bambini in plastica, alludendo alla drammatica situazione in cui versa il mondo di oggi, causata dal consumismo e dalla scarsa attenzione nei confronti dell’ecosostenibilità ambientale.

Liu Bolin ha studiato scultura alla Central Academy of Fine Arts di Pechino. Attualmente vive e lavora a Pechino. Ispirato dai suoi potenti messaggi visivi, artisti, istituzioni e organizzazioni come il Louvre, l’Harper’s Bazaar Magazine, il Centre Georges Pompidou, Ruinart, Moncler, Fred, Renault, JR, Carlos Cruz-Diez, Jon Bon Jovi, Kenny Scharf, hanno invitato Bolin a collaborare a progetti creativi. Nel 2015, Bolin è stato selezionato dalla campagna sostenuta dalle Nazioni Unite The Global Goals per creare un’immagine che trasmettesse 17 obiettivi – tra cui porre fine alla povertà, incoraggiare lo sviluppo sostenibile e combattere la disuguaglianza e l’ingiustizia – dove si è nascosto tra 193 bandiere del mondo. Nel 2016 ha collaborato con Annie Leibovitz e Moncler per la loro campagna promozionale della Primavera / Estate 2017.