Acrilico su tela
50 x 50 cm
[Photo: Copyright Wonder Buhle Mbambo]
Inizialmente dedito all’autoritratto, Wonder Buhle Mbambo ha man mano ampliato il numero dei soggetti ritratti allo scopo di raccontare una storia più ampia, quella tragica del Sudafrica post-apartheid, ancora caratterizzata da violenza e soprusi.
Abaziyo ukuthi inkomo iyashayelwa ubisi lwayo, la frase da cui è tratto il titolo dell’opera Inkomo iyashayelwa ubisi lwayo, è desunta dal capitolo 11 del libro di Uthando Lwemali Luyimpande Yesono: “Per alcune ore Thobeka era stata sotto la doccia. Chi la conosceva diceva che la mucca era stata munta. E Thobeka era molto ferita e la chiamavano idiota perché si era rifiutata di vendere il suo corpo agli uomini. […] Anche se vuole scappare ma non è facile. Lei rimane così. È piena di sangue”. L’opera rinvia pertanto alla difficile condizione non solo delle donne di colore in Sudafrica, sovente costrette a prostituirsi e vittime di violenze e abusi, ma anche dell’intera popolazione vittima di atti di potere e sopruso.
Wonder Buhle Mbambo è un artista visivo sudafricano di KwaNgcolosi nel KwaZulu-Natal. Mbambo si è formato nel 2010 attraverso una residenza di arti visive presso il BAT Centre, un’organizzazione culturale e artistica senza scopo di lucro con sede a Durban. Ha studiato Belle Arti, sotto la guida di Themba Shibase al Velobala Apprenticeship Program presso la Durban University of Technology (2011-2013). Nel 2016, Mbambo ha ricevuto il Bremer Kunststipenium Art Grant. Ha partecipato a mostre collettive e personali in Sudafrica, Regno Unito, Germania e Svizzera. La più recente mostra personale di Mbambo COMFORT (2020-2021) si è tenuta con la BKhz Gallery, in Sudafrica. Il suo attuale corpus di lavori, ospitato dalla Galerie Ron Mandos, Amsterdam, fa parte di una mostra bipersonale intitolata Re(Pose) (2021).