Naître au monde, c’est concevoir (vivre) enfin le monde comme relation #1, 2022
Acqua, capelli sintetici, struttura in metallo
93 × 113 × 48 cm
[Photo: © Antonio Maniscalco. Courtesy Binta Diaw e Prometeo Gallery Ida Pisani, Milano-Lucca]
Binta Diaw è un’artista italiana di origini senegalesi, candidata per il Premio MAXXI 2024. Tema cardine della sua ricerca è il corpo nero, la migrazione, il processo di liberazione.
Naître au monde, c’est concevoir (vivre) enfin le monde comme relation #1 associa la crescita simbiotica delle piante tropicali delle mangrovie con l’idea di una collettività che dovrà crescere promuovendo l’alleanza tra i popoli. La mangrovia è lo storico rifugio dei Cimarroni (gli africani precedentemente schiavizzati, organizzatisi poi in comunità indipendenti sotto i suoi rami), nonché un’entità che cresce a latitudini marginali, con radici plurime e sistemiche. La scultura rinvia alla mangrovia mediante capelli intrecciati che, come le tradizionali acconciature delle donne nere, sono simbolo di percorsi di resistenza.
Binta Diaw attualmente vive e lavora a Milano. Nel 2022 è stata la prima vincitrice del premio franco-italiano Pujade-Lauraine. Tra le mostre recenti, si ricordano quelle presso: Madre, Napoli (2022); Centrale Fies, Dro (2022); Galerie Cécile Fakhoury, Dakar (2022); Bungalow ChertLüdde, Berlino (2022); Casa Testori, Milano (2022); Istituto Italiano di Cultura, Parigi (2022); MA*GA, Gallarate, Milano (2020), Savvy Contemporary, Berlino (2019).