Stampa RC e inchiostro
121,41 x 81,53 cm
Ed.1/3 di un’edizione di 3
[Photo: Copyright Shirin Neshat. Courtesy Shirin Neshat e Gladstone Gallery, New York e Brussels]
Shirin Neshat analizza la dimensione femminile nelle società islamiche contemporanee, in particolare in quella iraniana da cui proviene.
Women of Allah è una serie fotografica realizzata tra il 1993 e il 1997, attraverso cui l’artista indaga la complessità della dimensione femminile in Iran dopo la rivoluzione islamica avvenuta nel 1978-1979. Neshat viveva già negli Stati Uniti quando scoppiò tale rivoluzione; solo nel 1990 riuscì a tornare in Iran e provò un forte shock di fronte alla trasformazione del suo paese rispetto a quello in cui aveva vissuto nell’adolescenza. In Women of Allah ritrae donne iraniane velate che spesso imbracciano armi da fuoco. Restituisce così la figura della donna in tutta la sua complessità e ambiguità, colta nella dualità dei ruoli che la società iraniana post-rivoluzionaria le assegna: da un lato sottomessa alle restrizioni imposte dai rigidi dettami religiosi (l’obbligo del chador), dall’altro la condizione opposta che la vuole responsabile, partecipe e guerriera (si veda la presenza dei fucili). Le poche porzioni di pelle lasciate scoperte dallo chador sono ricoperte da stralci di testi in lingua farsi, i cui contenuti variano da soggetti religiosi a profani, fino a esplorare le sfere dell’intimità, della sessualità, del femminismo.
Shirin Neshat è un’artista e regista iraniana che vive a New York. Neshat ha tenuto numerose mostre personali in gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC; il Detroit Institute of the Arts, Detroit; la Serpentine Gallery, Londra. Una grande retrospettiva del suo lavoro si è recentemente tenuta al Broad Museum di Los Angeles e al Modern Art Museum di Fort Worth. Neshat ha ricevuto il Leone d’oro alla 48a Biennale di Venezia (1999), il Crystal Award del Davos World Economic Forum (2014) e il Praemium Imperiale (2017). Neshat ha diretto due lungometraggi, Women Without Men (2009), che ha ricevuto il Leone d’argento per la migliore regia al 66° Festival Internazionale del Cinema di Venezia, e Looking For Oum Kulthum (2017). Nel 2017, Neshat ha anche diretto la sua prima opera lirica, AIDA al Festival di Salisburgo, in Austria.