Radcliffe Bailey
(Bridgetown, Barbados, 1968)

To Be Titled (Black), 2021


Tecnica mista tra cui iuta, pittura acrilica, collage di feltro, componente metallica ed elementi in polietilentereftalato aderenti alla vetrata
180,34 x 152,4 x 15,24 cm
[Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio, © ADAGP, Paris. Courtesy Pascale Marthine Tayou e GALLERIA CONTINUA, by SIAE 2021]


Radcliffe Bailey utilizza la stratificazione di immagini, materiali e testi evocativi della sua cultura per esplorare i temi della razza, della migrazione e della memoria collettiva. Il suo lavoro incorpora spesso materiali trovati e oggetti del suo passato, tra cui le sculture africane tradizionali, navi, binari del treno, argilla rossa della Georgia. Anche il significato culturale e le proprietà ritmiche della musica sono elementi importanti che si ritrovano in tutta la sua opera.


In To Be Titled (Black), 2021, l’esperienza individuale serve come punto di partenza per scavare nella coscienza collettiva delle diaspore africane e delle identità regionali americane. Gli elementi legati ai binari ferroviari fanno riferimento al padre dell’artista che era un ingegnere ferroviario ma anche alle numerose persone di colore che hanno lavorato alla costruzione della linea ferroviaria negli Stati Uniti. Oggetti e immagini ritrovate presentano un passato apparentemente passato, esplorando e intrecciando le nostre storie condivise. Spesso dall’estetica simile a quella di una trapunta, le sue opere creano legami tra storie diasporiche e futuri potenziali, indagando l’evoluzione o la stagnazione delle nozioni di identità.

Radcliffe Bailey vive e lavora ad Atlanta. Si è formato presso l’Atlanta College of Art, Atlanta e dal 1992 ha tenuto le sue prime mostre personali in numerosi spazi espositivi tra cui: Knoxville Museum, Knoxville; the Aldrich Contemporary Art Museum, Ridgefield; Samson Projects, Boston; Big Pond Artworks, Monaco. Ha esposto alla 16th Istanbul Biennial nel 2019, Dak’Art 2014: Biennale de l’Art Africain Contemporain, Dakar, nel 2014, Havana Biennial nel 2009. Le sue opere fanno parte delle collezioni di numerosi musei degli Stati Uniti.